"GIU' LA MASCHERA!" - Il 6 febbraio, nel foyer di Fonderia Aperta Teatro in Via del Pontiere 40, si inaugura la personale di pittura di Simone Noseda. dal titolo "Giù la maschera!"<br />
Artista cresciuto a Verona, dove risiede, Noseda ha alle spalle un'esperienza trentennale nell'ambito del teatro e dell'arte.<br />
In questa esposizione presenta trenta quadri recenti,rappresentativi di un viaggio nella.<br />
 materia e nell'emozione, nella pulsionalità e nel sogno, nell'infanzia e nella magia.<br />
Inaugurazione il 6 febbraio alle 17.<br />
La mostra rimane aperta durante il week end, fino al 28 febbraio.<br />
Presenta il Maestro Luigi Scapini<br />
<br />
SIMONE NOSEDA<br />
<br />
Liceo classico, psicologia, danza, teatro, meditazione. Ritrova in Mirò, <br />
Klee, Kandinskij, i colori eterici e astrali, lui li chiama magici, le forme<br />
di altri mondi che sa vedere.<br />
A 26 anni va in colorificio e compra colori, pennelli e tele per la prima volta e si mette a lavoro.<br />
Nel frattempo va anche in india e negli U.S.A., fa viaggi ancora più lontano nei mondi indicibili dell’inconscio, con la cabalista Olivia Flaim esplora le vie sephirotiche sull’Albero della Vita, lavora anche con altri pittori come Angelo Oliboni, Michele Tale e me.<br />
Con pazienza, perseveranza e una buona dose di umiltà si fa pittore, studia ed esperimenta nelle composizioni, nei colori, nella materia pittorica.<br />
Oggi dopo più di un quarto di secolo ecco qui un artista professionista nel mezzo della sua navigazione, che si presenta al mondo, agli amici, al mercato.<br />
Noseda è veronese, adopera la sabbia dell’Adige magari alternata a <br />
superfici e colature lucide e untuose nella tattilità della sua materia pittorica, è veronese nella succosità e golosità dei colori, ma soprattutto nell’uso del bianco: la sua pittura è bassa di tono e si inserisce perfettamente nella tradizione chiarista della nostra città. Soprattutto nei lavori più recenti lo scuro è dato da sgraffiature a matita sul colore fresco, oppure da semplici graffiature col dietro del pennello dove il colore è più spesso e lo scuro è dato dalle loro ombre. <br />
Fino a qualche tempo fa creava anche delle masse di colore scuro su un fondo di colore bianco lucido, sulle quali creava un reticolo di graffi luminosi. Erano quadri più drammatici, ma confesso che la succosità cromatica degli ultimi lavori è più in linea con la sua peculiarità originale che sta nella rappresentazione della luce della visione. In sostanza lo scuro si riduce alla sofferenza per tutta l’alterità del mondo che si contrappone ai suoi mondi interiori liberi, luminosi emananti i suoi colori “magici”.<br />
Gli ultimi suoi quadri quasi sempre quadrati, hanno un centro compositivo inquietante: un cuore, uno schizzo di sangue, un punto rosso (gli altri scopriteli da voi) intorno al quale si dipana un mondo di stilemi favolistici: pesci, fiori, cupole, alberi, siluette umane, fantasie infantili che proteggono l’indicibile. <br />
Indicibile che è lo sgomento di essere al mondo? Certamente l’indicibile è meglio non dirlo, meglio proteggerlo col gioco di oggetti trascendenti che provengono dritti dritti dalle visioni dell’infanzia, elaborate in infinite meditazioni che gli ruotano intorno come una giostra, che è la ruota della vita, ma più precisamente nel caso di Simone Noseda, la danza, il girotondo dell’arte.<br />
<br />
Luigi Scapini

"GIU' LA MASCHERA!"

Il 6 febbraio, nel foyer di Fonderia Aperta Teatro in Via del Pontiere 40, si inaugura la personale di pittura di Simone Noseda. dal titolo "Giù la maschera!"
Artista cresciuto a Verona, dove risiede, Noseda ha alle spalle un'esperienza trentennale nell'ambito del teatro e dell'arte.
In questa esposizione presenta trenta quadri recenti,rappresentativi di un viaggio nella.
materia e nell'emozione, nella pulsionalità e nel sogno, nell'infanzia e nella magia.
Inaugurazione il 6 febbraio alle 17.
La mostra rimane aperta durante il week end, fino al 28 febbraio.
Presenta il Maestro Luigi Scapini

SIMONE NOSEDA

Liceo classico, psicologia, danza, teatro, meditazione. Ritrova in Mirò,
Klee, Kandinskij, i colori eterici e astrali, lui li chiama magici, le forme
di altri mondi che sa vedere.
A 26 anni va in colorificio e compra colori, pennelli e tele per la prima volta e si mette a lavoro.
Nel frattempo va anche in india e negli U.S.A., fa viaggi ancora più lontano nei mondi indicibili dell’inconscio, con la cabalista Olivia Flaim esplora le vie sephirotiche sull’Albero della Vita, lavora anche con altri pittori come Angelo Oliboni, Michele Tale e me.
Con pazienza, perseveranza e una buona dose di umiltà si fa pittore, studia ed esperimenta nelle composizioni, nei colori, nella materia pittorica.
Oggi dopo più di un quarto di secolo ecco qui un artista professionista nel mezzo della sua navigazione, che si presenta al mondo, agli amici, al mercato.
Noseda è veronese, adopera la sabbia dell’Adige magari alternata a
superfici e colature lucide e untuose nella tattilità della sua materia pittorica, è veronese nella succosità e golosità dei colori, ma soprattutto nell’uso del bianco: la sua pittura è bassa di tono e si inserisce perfettamente nella tradizione chiarista della nostra città. Soprattutto nei lavori più recenti lo scuro è dato da sgraffiature a matita sul colore fresco, oppure da semplici graffiature col dietro del pennello dove il colore è più spesso e lo scuro è dato dalle loro ombre.
Fino a qualche tempo fa creava anche delle masse di colore scuro su un fondo di colore bianco lucido, sulle quali creava un reticolo di graffi luminosi. Erano quadri più drammatici, ma confesso che la succosità cromatica degli ultimi lavori è più in linea con la sua peculiarità originale che sta nella rappresentazione della luce della visione. In sostanza lo scuro si riduce alla sofferenza per tutta l’alterità del mondo che si contrappone ai suoi mondi interiori liberi, luminosi emananti i suoi colori “magici”.
Gli ultimi suoi quadri quasi sempre quadrati, hanno un centro compositivo inquietante: un cuore, uno schizzo di sangue, un punto rosso (gli altri scopriteli da voi) intorno al quale si dipana un mondo di stilemi favolistici: pesci, fiori, cupole, alberi, siluette umane, fantasie infantili che proteggono l’indicibile.
Indicibile che è lo sgomento di essere al mondo? Certamente l’indicibile è meglio non dirlo, meglio proteggerlo col gioco di oggetti trascendenti che provengono dritti dritti dalle visioni dell’infanzia, elaborate in infinite meditazioni che gli ruotano intorno come una giostra, che è la ruota della vita, ma più precisamente nel caso di Simone Noseda, la danza, il girotondo dell’arte.

Luigi Scapini

"GIU' LA MASCHERA!"
 
Il 6 febbraio, nel foyer di Fonderia Aperta Teatro in Via del Pontiere 40, si inaugura la personale di pittura di Simone Noseda. dal titolo "Giù la maschera!"
Artista cresciuto a Verona, dove risiede, Noseda ha alle spalle un'esperienza trentennale nell'ambito del teatro e dell'arte.
In questa esposizione presenta trenta quadri recenti,rappresentativi di un viaggio nella.
 materia e nell'emozione, nella pulsionalità e nel sogno, nell'infanzia e nella magia.
Inaugurazione il 6 febbraio alle 17.
La mostra rimane aperta durante il week end, fino al 28 febbraio.
Presenta il Maestro Luigi Scapini