SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE - OTTOBRE:<br />
NOVEMBRE

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SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

Regia di Roberto Totola

OTTOBRE:
NOVEMBRE

Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare è una commedia scritta intorno al 1595, ed è la più famosa tra le opere  comiche del drammaturgo. Immersa in un'atmosfera fantastica e affascinante, è un’opera scoppiettante capace di suscitare emozioni e meraviglia.
In questa commedia Shakespeare affronta le tematiche della magia e del sogno: la Magia cioè l'amore, che con il suo potere riesce a risolvere ogni cosa, simboleggiato dal succo del fiore magico che agisce proprio sugli occhi; è con gli occhi che ci s’innamora per la prima volta scrutando l'oggetto del proprio amore; e il Sogno, per spiegare avvenimenti che appaiono strani e difficili da comprendere.
Tutto il racconto è pervaso dalla presenza della magia e dei personaggi fantastici. Shakespeare utilizza parallelismi, giochi di parole e illusioni classiche, intrecciando tra di loro tre mondi diversi caratterizzati da linguaggi diversi: il mondo delle fate, il mondo degli amanti, e il mondo degli artigiani ateniesi.
 
«Quello che ho ricercato, assieme al nutrito gruppo di attori, è il lavoro sull'inconscio che Shakespeare suggerisce attraverso i suoi versi. Dalla razionalità delle regole rigide e dei doveri della famiglia e della società alla libertà della dimensione onirica, ribelle, tragicomica e grottesca. La particolarità che ha contraddistinto questo nostro lavoro è l’illuminazione che viene utilizzata direttamente in scena dagli stessi attori, i quali muovono i fari seguendo gli spostamenti di scena per esaltare maggiormente i particolari delle figure dei personaggi ed isolarne le sfumature (il viso, la silouette, parti del corpo ecc…) per dare maggiormente forza alla parola, esaltandone la ricerca sull’inconscio. Ne risulta un meccanismo quasi cinematografico dove, dipingendo con la luce o essendone dipinto, l’attore è al tempo stesso interprete diretto ed indiretto della commedia. Dopo il debutto nell’estate 2016 de La Dodicesima Notte e nell’estate 2017 con Molto Rumore per Nulla, eccoci oggi a definire la nostra trilogia shakespeariana presentando il Sogno di una notte di mezza estate. La produzione vede anche la realizzazione del progetto Diversità integrata e Spettacolo attuato da 15 anni in collaborazione con AIAS Associazione Italiana Assistenza Spastici della Provincia di Verona, attraverso la partecipazione di persone con disabilità alle produzioni di teatro e cinema e il loro inserimento da protagonisti alla realizzazione di messe in scena che esplorano e osservano sia il valore artistico del percorso che quello dell’integrazione sociale di cui sono promotrici. Una conquista d’integrazione ed inclusione sociale ed una crescita artistica e ricerca teatrale importante. Superata da tempo l’idea di contesto dedicato (il teatro non riabilita una persona disabile più di quanto non riabiliti una persona normodotata), si ricercano le potenzialità delle persone. È ormai abbastanza frequente che il teatro venga proposto a persone con disabilità in contesti dedicati, con finalità riabilitative o di integrazione sociale, mentre è più raro che ciò sia pensato in quanto evento prima di tutto culturale e artistico”. Roberto Totola
 
La commedia di Shakespeare ha ispirato diversi film: nel 1983, il nostro regista premio Oscar Gabriele Salvatores ha girato il suo primo lungometraggio da lui diretto, una trasposizione cinematografica della commedia di Shakespeare in un'ambientazione contemporanea; nel 1968 Peter Hall interpretò le atmosfere psichedeliche degli anni sessanta con una pellicola basata sulla famosa produzione di Hall Royal Shakespeare Company, d'avanguardia per l'epoca. Judi Dench recitava nella parte di Titania. Un altro film basato su una produzione della Royal Shakespeare Company fu quello del 1996 diretto da Adrian Noble. Nel 1999 Michael Hoffman riunisce un cast hollywoodiano: Kevin Kline nel ruolo di Bottom, Michelle Pfeiffer nel ruolo di Titania, Sophie Marceau nel ruolo di Ippolita, e Calista Flockhart in quello di Elena, Rupert Everett in quello di Oberon. Questo adattamento trasferisce il luogo in cui si svolge la commedia in Toscana alla fine del XIX secolo.