HO BISOGNO DI SAPERE CHI SONO GIA' - La serata si tiene nell’ambito del programma di iniziative - che avranno luogo nella nostra città dal<br />
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7 al 13 ottobre - promosse dal Dipartimento di Psichiatria dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di<br />
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Verona in occasione della ricorrenza del 10 ottobre Giornata mondiale della salute mentale

Serata di partecipazione collettiva con il metodo del teatro dell’oppresso

HO BISOGNO DI SAPERE CHI SONO GIA'

Venerdì 7 Ottobre - ore 20.30

La serata si tiene nell’ambito del programma di iniziative - che avranno luogo nella nostra città dal

7 al 13 ottobre - promosse dal Dipartimento di Psichiatria dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di

Verona in occasione della ricorrenza del 10 ottobre Giornata mondiale della salute mentale

La performance teatrale scelta da A.I.T.Sa.M. e proposta da Nucleo Teatro dell’Oppresso -

Compagnia instabile di teatro sociale vuole affrontare, insieme al pubblico presente all’evento, il
tema della malattia psichica.


Le persone affette da patologie psichiche gravi vivono un costante assedio al fragile senso
d’identità, tanto da dover costruire spesso forme di pensiero destabilizzate (delirio e genesi di
neorealtà) per tollerare l’angoscia di disgregarsi come persona. Il gruppo teatrale ha scelto quindi
di presentare due storie prese da situazioni realmente accadute:

- La storia di Mario, uomo di mezza età affetto da ricorrenti crisi depressive che esigono ricoveri
ospedalieri nel reparto di psichiatria, complessi trattamenti farmacologici, nel tentativo di
provare a districarsi tra queste difficoltà cercando di tenersi a galla nel lavoro ed in famiglia.
Ma, come spesso accade, un'impresa può diventare impossibile per un uomo rimasto solo.

- La seconda storia riguarda invece le vicende di Anna, ragazza trentenne con un disturbo
bipolare, la cui sintomatologia impatta in maniera devastante nel suo mondo affettivo e
relazionale, confinandola in una palude d'incomprensione da cui risulta difficile riemerge.

- Queste due storie, che vedranno il coinvolgimento del pubblico, saranno anticipate da
un'introduzione di teatro performativo al fine di creare l'atmosfera che farà da cornice alla
serata.

Quello che ci si prefigge non è tanto di dare una risposta a un problema apparentemente senza
soluzione, quanto piuttosto di scoprire insieme le molteplici risposte possibili e di stabilire un
confronto e uno scambio. In questa prospettiva, il ruolo del pubblico è fondamentale: gli spett-attori
possono partecipare attivamente all'evento scenico e modificarlo con le proprie riflessioni e
proposte.

In questo senso il metodo del Teatro dell’Oppresso agisce sul pubblico favorendo e amplificando i
processi di responsabilizzazione: rendendo la persona protagonista dell’azione drammatica, le si
suggerisce di esserlo anche nella vita comunitaria quotidiana.

In linea generale il dibattito teatrale diventa un’opportunità per porre al pubblico domande e

riflessioni, punto di partenza fondamentale per qualsiasi intervento su un problema sociale.